Già tre ore a strisciare come serpi su questa strada sabbiosa che sempre più sembra inoltrarsi verso il nulla. Osservo il paesaggio che lentamente muta scorrendomi davanti agli occhi.
Prima, invitanti, dune graffiate dal vento e dipinte dal sole appena sorto, ora lo sguardo si perde verso un arido bush disseminato da pochi alberi, arbusti e animali posti come sentine!le di un invalicabile confine segnato dal corso fantasma del fiume Nossob.
Percepisco il fascinl di una vera frontiera. Cinque secoli fa sulle mappe scrivevano “hic sunt leones” …. e fondo il tempo qui non ha cambiato molto. A volte i nomi di qualche località riescono ad evocare in me emozioni e sensazioni fortissime….Kalahari… Adesso finalmente respiro il suo calore intenso, la sua polvere e la sua straordinaria forza e scopro che qui mi sen tl vivo. Accegto le sue regole e lascio che sia lui a condurre il gioco.
Ho ancora negli occhi e nel cuore il folle tramonto di ieri sera: una marea infuocata che ha avvolto ogni cosa come un sudario. Senza parlare, senza pensare. Non serve niente, non sono niente. Seduto per terra , ubriaco di quel tremendo silenzio. Una natura che prepotente si mostra e annulla ogni altra volontà che non sia quella di contemplarla. Accorgersi di passare minuti ad osservare granelli di sabbia spostati dal vento, e nel loro incessante turbinio ritrovare la ragione del mio essere li. L’incontro con ogni forma di vita nel deserto induce rispetto. Stamattina ho incontrato giraffe, antilopi, gazzelle, orici e in lontananza una leonessa con due cuccioli. Ed è bastato questo a ripagarmi della scelta fatta di svegliarmi in piena notte e con il freddo pungente del deserto e con il buio che ancora, solamente, permette di immaginare le forme. E io, in piedi davanti alla mia tenda ad ascoltare gli ultimi terribili suoni della notte mentre all’orizzonte si percepisce l’arrivo della nuova luce. E in un attimo, come un colpo di frusta, i primi raggi del sole feriscono i miei occhi e riscaldano il mio cuore, è l’aurora, che mi regala il dolce sorriso di un nuovo giorno africano.